"Capite ora perché i libri sono odiati e temuti? Perché rivelano i pori sulla faccia della vita. La gente comoda vuole soltanto facce di luna piena, di cera, facce senza pori, senza peli, inespressive."
-Ray Bradbury, Fahrenheit 451
Questa è un gran verità. E' vero, noi non viviamo nel cupo futuro immaginato da Bradbury nel 1953 (anche se ci siamo più vicini di quanto sembra) però i libri non godono certo di una grande popolarità tra buona parte delle persone. Anzi, non è difficile trovare persone (di ogni età e fascia) che non esiterebbe a dire di odiare i libri. Ma perchè? Insomma, si sa, ognuno ha i suoi gusti, i suoi passatempi, le sue passioni. E' ovvio che ad ognuno piacciano cose diverse, ed è giusto così. Eppure i libri non sono un qualcosa di semplicemente evitato e non gradito a molti... sono proprio odiati e, probabilmente, pure temuti. Credo che la spiegazione di Bradbury sia molto efficace e difatto rispecchia molto bene la verità di oggi, anche più di quella degli anni '50 quando lo scrisse. Perchè moltissime persone può passare ore e ore a guardare programmi al limite dello squallore in tv ma si fa sparare piuttosto che aprire un libro? Perchè questa gente vuole faccie di luna piena... non vuole trovare i pori della vita, preferisce evitare ciò che potrebbe portare a scoprirli.
I libri inducono al ragionamento, cosa che il 90% di ciò che è trasmesso in tv di fatto non fa, e il ragionare è una cosa scomoda e fastidiosa. Meglio affidarsi alla televisione, seguire in modo passivo ciò che scorre sullo schermo, lasciare che sia qualcun'altro a pensare per noi, a fare il lavoro sporco.
E' la fuga dal ragionare, da pensieri che potrebbero scoperchiare placide sicurezze. Si sceglie, dunque, di avere una visione parziale delle cose, in modo che il peggio rimanga nascosto.
I libri inducono al ragionamento, cosa che il 90% di ciò che è trasmesso in tv di fatto non fa, e il ragionare è una cosa scomoda e fastidiosa. Meglio affidarsi alla televisione, seguire in modo passivo ciò che scorre sullo schermo, lasciare che sia qualcun'altro a pensare per noi, a fare il lavoro sporco.
E' la fuga dal ragionare, da pensieri che potrebbero scoperchiare placide sicurezze. Si sceglie, dunque, di avere una visione parziale delle cose, in modo che il peggio rimanga nascosto.
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