giovedì 15 aprile 2010

Il Nobel sbagliato

Notizia non freschissima ma su cui si sta ancora discutendo: Internet candidata per il Premio Nobel della pace 2010. La proposta-provocazione è stata lanciata da Wired Italia e in poco tempo ha ottenuto moltissime approvazioni, anche di personaggi illustri. I motivi sono molteplici: la rete è un potentissimo strumento di comunicazione globale, capace di abbattere anche le distanze dettate da restrizioni politiche o militari ed in grado di veicolare senza limiti messaggi di solidarietà e civiltà.
Tutto ciò non è sbagliato, quello che è accaduto in Iran dopo le elezioni e il relativo ruolo che il web ha avuto nella diffusione di informazioni altrimenti prigioniere della censura è un ottimo esempio delle potenzialità positive di Internet, eppure io sono totalmente contrario a un nobel a Internet. Perchè? Semplice, perchè internet è uno strumento. Punto. Non è da demonizzare ma neanche da premiare, perchè uno strumento non è nè buono nè cattivo, è solo uno strumento. Prendiamo ad esempio un cacciavite, è uno atrezzo "buono" per lavorare, ma è "cattivo" se lo ficchi nella pancia di qualcuno durante una rissa: tutto dipende dalla persona che lo impugna, quella si che può essere buona o cattiva. Lo stesso vale per il web: quando usato da persone armate di buona volontà può avere, come si è già detto, utilizzi assolutamente positivi, come ad esempio quei blogger di paesi come Cuba o la Cina che usano la rete per aggirare la censura del regime. Ma Internet è accessibile a tutti, tutti possono usarla come vogliono, è una scatola che ognuno può riempire come preferisce, e da ciò derivano i suoi aspetti positivi come quelli negativi. La rete è stata e continua ad essere utilizzata per gli scopi più odiosi: veicolare messaggi d'odio e di violenza, propagandare ideologie deliranti e pericolose, diffondere falsità con esiti nefasti, incoraggiare gesti violenti e pericolosi, insidiare la privacy delle persone, dare il là ad ogni genere di esibizionismo. Gli esempi concreti sono numerosi: basti pensare che l'opera di proselitismo dei talebani passa principalmente proprio dal web, o citare la recente notizia su un cittadino modenese incensurato che organizzava la sezione italiana del Ku Klx Klan reclutando adepti su internet. Potrei continuare, citando magari qualcuno dei numerosi atti di violenza o vandalismo giustificati con il "volevamo mettere il filmato su Youtube", oppure la divulgazione a livello globale di notizie false e pericolose, o i furti di identità sui social network, le chat con gli sconosciuti, la diffusione di materiale pedopornografico, le truffe... potrei andare avanti.
Ecco perchè sono contrario al Nobel per la pace a Internet, non perchè ho qualcosa contro il web, ma perchè, come bisognerebbe sempre fare col progresso, bisogna saperlo guardare con obbiettività sopratutto nei suoi aspetti negativi, senza idealizzarlo. Dare il premio Nobel a Internet vorebbe dire proprio idealizzarla, ignorando tutti quegli aspetti che non devono essere trascurati, anzi dovrebbero avere la maggiore attenzione. Sarebbe un grosso errore.